Nell’articolo apparso su Doctor Os del mese scorso ho introdotto un argomento di grande attualità: la medicina estetica come nuova opportunità per la moderna odontoiatria. In questo articolo un preparato e noto professionista desidera condividere con tutti i lettori la sua esperienza professionale e personale su questo argomento.

Il dottor Giovanni Olivi, medico odontoiatra, professore a contratto al Corso di Laurea in Odontoiatria dell’Università di Genova, docente al Mater in Laser Dentistry e diplomato alla Scuola Internazionale di Medicina Estetica di Roma, gentilmente risponde.

 

Come è arrivato alla medicina estetica e perché si è avvicinato a questa branca della medicina?

Mi sono avvicinato alla medicina estetica per la mia personale esigenza di completare un percorso sull’estetica del volto, in considerazione del fatto che I’odontoiatria estetica, con un bel sorriso, ne sia parte integrante. Ho voluto inoltre applicare le mie conoscenze di tecnologia laser (sono esperto e docente in materia da molti anni) nel campo dell’estetica per fornire una consulenza più completa.

 

Lei viaggia molto. Cl può spiegare come viene vissuta la medicina estetica‘ in odontoiatria in altri paesi? Pensa che l’Italia sia all’avanguardia in tal senso oppure no?

Sì e no. La scuola italiana è all’avanguardia ed è di antica tradizione, la quarta nel mondo in ordine di nascita, fondata 40 anni fa dal professor Bartoletti (Società Italiana di Medicina Estetica). Quello che è diverso rispetto agli altri paesi è l’approccio dei pazienti al concetto di estetica, e come essi ne vivono ed interpretano il significato. L’italiano si vergogna, ha paura di fare sapere agli altri che si sottopone a cure di medicina estetica. Prevale il concetto sbagliato del “rifarsi” rispetto alla più corretta filosofia del prendersi cura di sé, della prevenzione, della medicina antiaging. Non sono giochi di parole, è solo una filosofia diversa. Per questo diventa fondamentale la formazione e l’informazione per insegnare ed educare i medici prima di tutto, ed i pazienti conseguentemente, alla Medicina Estetica con la M e la E maiuscola. Sono contrario ai veloci ed apparentemente semplici interventi riempitivi senza un programma completo che preveda la cura della persona, della sua pelle, dei suoi inestetismi, considerandone anche l’aspetto psicologico, metabolico e funzionale. “Non curiamo una ruga, ma un essere umano”.

 

Dottor Olivi, ci sono alcuni suoi colleghi che guardano dubbiosi a questa trait d’union tra odontoiatria e medicina estetica perché ritengono che sia difficile coniugare le due specialità anche per motivi di competenze, lei cosa risponde loro?

Le competenze dipendono dalla formazione e dalle qualifiche acquisite. “lo sono della vecchia guardia”, cioè sono un laureato in medicina e chirurgia, specializzato in odontoiatria, mantengo la doppia iscrizione agli albi professionali dei Medici e degli Odontoiatri e sono iscritto all’albo dei Medici Estetici dell’Ordine di Roma, per la qualifica acquisita con un perfezionamento quadriennale. Oltre alla formazione specifica universitaria (master) in medicina estetica o di scuole riconosciute e qualificate, accessibili ai medici, esiste per chi comunque non abbia competenze per interventi di medicina estetica, la possibilità della consulenza di colleghi con preparazione e qualifica adeguata. D’altra parte in odontoiatria da molti anni siamo arrivati a riconoscere l’importante figura del consulente in varie specialità, come l’implantologia, la paradontologia, l’endodonzia, I’ortodonzia; perciò anche per la medicina estetica si tratta di aprire le porte ad una nuova figura di consulente che accresce la credibilità e soprattutto la specializzazione del nostro studio.

 

Che consigli si sente di dare ad un collega che desidera avvicinarsi alla medicina estetica e quali aree gli consiglia di approfondire?

Iniziare con un corso generale, almeno per sapere di cosa si parla, su che tessuti si può intervenire, come, con quali prodotti e magari poi approfondire con corsi monotematici le aree di interesse.

 

Ci sono trattamenti che vengono più richiesti dai pazienti nel suo studio e quali metodiche e strumenti utilizza maggiormente per far fronte alle loro richieste?

I pazienti si lamentano delle rughe, delle macchie scure, delle pieghe cutanee da Iassità dei tessuti e speso chiedono di ritrovare un sorriso più fresco e luminoso. Personalmente considero il check up cutaneo un passo importante prima di qualsiasi trattamento estetico; ottimi sono i risultati che si ottengono con la biostimolazione e la radiofrequenza, e poi filler, tossina botulinica e peeling a seconda del caso. Per il sorriso, poi, laser ed odontoiatria estetica: le mie passioni.

E le aspettative del paziente?

Il paziente che desidera sottoporsi ad un trattamento di medicina estetica del viso ha paura di un cambiamento troppo evidente. Ha timore per esempio di avere un sorriso “paralizzato” dall’utilizzo della tossina botulinica e perciò chiede risultati che siano il più possibili naturali. C’è ancora un’informazione non adeguata a quanto proposto dal mercato. Dobbiamo perciò lavorare con pazienza e molta psicologia

 

Come lei ha accennato oggi c’è molta richiesta, da parte dei pazienti, di filler a base di acido ialuronico, cosa pensa in proposito?

Ottimi prodotti per ottime soluzioni, ma vanno inquadrate in un discorso completo di protocollo di medicina antiaging, preventiva e correttiva, usati con moderazione e non lasciati ad un utili sconsiderato o non professionale.

 

Nei protocolli clinici, sia odontoiatrici sia riguardanti l’invecchiamento cutaneo, emergono sempre di più le applicazioni che si possono eseguire con successo attraverso il laser. Lei che è un esperto in materia, ci vuole descrivere nel modo più divulgativo possibile tali innovazioni?

La tecnologia laser è qualcosa di affascinante in ogni campo proprio per le sue innumerevoli applicazioni. Un resurfacing con laser erbium frazionale rappresenta oggi qualcosa di non immaginabile dieci anni fa. Problematiche estetiche vascolari, couperose, emangiomi sono gestite in modo selettivo ed elettivo con lunghezze d’onda appropriate. Esistono oggi tecniche laser minimamente invasive sia di medicina estetica che di odontoiatria. Anche qui bisogna conoscerne bene le modalità di applicazione per poterne sfruttare a pieno le possibilità evitando complicazioni spiacevoli che, oltre al paziente e all’operatore, danneggiano tutta la categoria. Con una formazione adeguata il professionista avrà perciò sia un paziente soddisfatto dei risultati che fidelizzato nel tempo.

 

Fonte: Doctor Os

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