«L’utilizzo del laser ha una diffusione mondiale proporzionale al livello economico medio di ogni singolo Paese, fattore che condiziona domanda e offerta» A dirlo è Giovanni Olivi, medico chirurgo specialista in odontostomatologia: dopo essersi perfezionato in Odontoiatria Laser all’Università di Firenze nel 2002 e negli USA dove consegue il titolo di Master dall’Academy of Laser Dentistry e il “Leon Goldman Award” per l’eccellenza clinica nel 2007, oggi è professore a contratto all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e coordinatore scientifico del corso di perfezionamento Laser in odontoiatria.
«Le tecnologie laser più costose (Erbium e CO2), sono maggiormente diffuse nei Paesi più ricchi, mentre il resto del mondo sta avvicinandosi alla più economica tecnologia laser diodica», spiega Olivi, autore di numerosi articoli e testi sull’utilizzo del laser in varie specialità odontoiatriche (I Laser in traumatologia (Edizioni Martina, 2010), Pediatric laser dentistry: a user’s guide (Quintessence Int.,2011), Lasers in restorative dentistry: a practical guide (Springer, 2015) e Laser in endodontics: scientific background and clinical application (Springer, 2016) e dell’edizione italiana Laser in endodonzia: ricerca e applicazioni cliniche (edito da TUEOR Servizi srl nel 2016).
«Negli Stati Uniti», spiega, « dove i media da una parte e i professionisti dall’altra da sempre spingono il fabbisogno di salute, di benessere, di estetica e di terapie innovative, il laser ha un suo ruolo preciso che viene accettato con più entusiasmo dai pazienti rispetto a quanto avvenga in Europa». D’altronde, fa notare Olivi, gli europei sono più conservatori, e l’utilizzo del laser in odontoiatria, partito con i liberi professionisti pionieri nel settore alla fine degli anni ‘90, è approdato al vaglio della ricerca universitaria prima di avere una diffusione che nei Paesi più avanzati può essere oggi paragonata a quella degli Stati Uniti.
«Il laser può essere utilizzato in tutte le specialità odontoiatriche», ricorda Olivi, «e accademie come l’EAPD (Accademia Europea di Odontoiatria Pediatrica) e l’ESE (Società Europea di Endodonzia) già da anni organizzano corsi pre-congresso e offrono relazioni congressuali su tematiche laser specialistiche».
In Europa, l’offerta formativa, di profilo internazionale, è presente in Paesi come Belgio, Francia, Germania, Italia, Romania e Spagna.
«Quest’opportunità», spiega Olivi, «riceve adesioni sia da parte dei dentisti europei, sia da parte dei dentisti di Medio Oriente, Paesi Arabi e India, che non hanno opportunità simili nei loro Paesi. La situazione è diversa negli Stati Uniti, dove la formazione è proposta da accademie private o da associazioni legate ad aziende produttrici. Cina, Australia, Giappone e Sud America, invece, presentano una situazione a se stante, per la vastità dei loro territori, per la complessità del sistema, nonché della cultura che rendono il panorama in questi Paesi più variegato, ma comunque tendente a uniformarsi, e anche velocemente, al resto del mondo».
L’Italia sembra distinguersi positivamente, almeno per una sua peculiarità. «È l’unico Paese al mondo che propone tre Master universitari biennali e vari corsi di perfezionamento universitari annuali di odontoiatria laser», ricorda Olivi, «esiste quindi un’ampia possibilità di formazione, anche se molti dentisti rimangono limitati alla “pratica clinica” appresa con veloce formazione mediatica o fornita dalle case venditrici, con limiti che però sono evidenti».
Fonte: Dentista Moderno Febbraio 2017